Descrizione
La disciplina della conferenza di servizi
La conferenza di servizi è uno strumento di semplificazione attivabile dalle pubbliche amministrazioni quando siano coinvolti vari interessi pubblici in un procedimento amministrativo o in più procedimenti connessi riguardanti i medesimi risultati e attività amministrativa, suscettibile di produrre un'accelerazione dei tempi procedurali. La disciplina dell'istituto è fissata, in via generale, dagli articoli 14 e seguenti della L. n. 241/1990. Tale normativa è stata oggetto di ripetuti interventi correttivi tesi ad assicurare gli effetti di semplificazione e tempestività dell'azione amministrativa ai quali l'istituto è ispirato.
Da ultimo, la legge delega per la riforma delle amministrazioni pubbliche (art. 2, L. 124/2015) ha affidato al Governo il compito di riordinare l'intera disciplina della conferenza di servizi in modo da:
- ridurre i casi di convocazione obbligatoria;
- semplificare e rendere più celeri i tempi della conferenza, anche attraverso l'utilizzo di strumenti informatici, nonchè assicurare che qualsiasi tipo di conferenza abbia una durata certa;
- rivedere i meccanismi decisionali, con la previsione del principio della prevalenza delle posizioni espresse, di meccanismi di silenzio assenso e di superamento del dissenso;
- introdurre modelli di istruttoria pubblica, per garantire la partecipazione degli interessati al procedimento;
- introdurre strumenti di composizione degli interessi pubblici in caso di partecipazione di amministrazioni preposte alla tutela dell'ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico-artistico, della salute o della pubblica incolumità, che assicurino comunque la conclusione del procedimento entro i termini previsti.
In attuazione della delega, il decreto legislativo 30 giugno 2016, n. 127, ha interamente riscritto la disciplina gli articoli da 14 a 14-quinquies della L. n. 241/1990.
Il riordino generale della disciplina mantiene ferma la distinzione tra conferenza di servizi istruttoria e decisoria, ridefinendo le ipotesi di convocazione obbligatoria della conferenza.
La nuova disciplina distingue due modelli di conferenza decisoria, caratterizzati da diverse modalità di svolgimento: la conferenza dei servizi semplificata, e simultanea.
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Camera dei deputati.
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Ulteriori Informazioni
Qualora il progetto da sottoporre all’esame della conferenza di servizi decisoria risulti in variante ed ai sensi della normativa di settore il relativo provvedimento di autorizzazione abbia per legge effetto di variante al piano urbanistico comunale, l’amministrazione procedente è tenuta ad espletare sulla modifica al piano tutte le procedure propedeutiche all’adozione della variante previste dalla legge, prima dell’indizione della conferenza di servizi decisoria.
Riferimenti normativi
articoli 14 e seguenti della L. n. 241/1990;
dalla legge n. 127/1997 (artt. 9-15);
legge n. 15/2005 (artt. 8-13);
legge n. 69/2009 (art. 9);
D.L. n. 78/2010 (art. 49);
D.L. n. 70/2011 (art.5);
D.L. n. 179/2012 (art. 33-octies);
D.L. n. 133/2014 (art. 25).
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Ultimo aggiornamento: 31 gennaio 2025, 09:28